Massimo Marino ha vinto il Premio speciale Ubu 2022, con il libro Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia, edito da La Casa Usher.
La proclamazione è avvenuta il 12 dicembre all’Arena del Sole di Bologna nell’ambito della serata dedicata ai premi Ubu 2022.
La Casa Usher ringrazia Massimo, la giuria del Premio Ubu e tutti coloro che hanno sostenuto la realizzazione di questo libro fornendo all’autore materiali indispensabili sulla straordinaria attività di Giuliano Scabia. In particolare un ringraziamento a Cristina Giglioli Scabia, alla Fondazione Giuliano Scabia e ai redattori che hanno affiancato Massimo.
Il Poetà d’oro è anche il titolo di una bella e coinvolgente mostra che Massimo Marino ha curato insieme ad Andrea Mancini. La mostra si è tenuta nell’estate scorsa al Castello Pasquini di Castogioncello grazie alla decisa volontà e alla produzione del Comune di Rosignano Marittimo, della Fondazione Armunia e della Fondazione Giuliano Scabia. Ha rappresentato un evento insolito che è riuscito felicemente ad allargare la conoscenza dell’opera di Giuliano Scabia e a emozionare i tanti che lo hanno accompagnato, avuto come maestro e apprezzato come spettatori e lettori. La mostra di Castiglioncello ha anche rappresentato l’occasione di una prima edizione speciale della versione del volume di Massimo che è attualmente nelle librerie e che ieri sera ha ottenuto il Premio Ubu. Per questo La Casa Usher esprime stima e gratitudine verso il Comune di Rosignano Marittimo e verso tutti coloro che hanno contribuito a realizzare quella mostra.
Massimo Marino (1953), saggista e critico, guarda molto teatro di oggi e del passato. Ne scrive sul «Corriere di Bologna», su riviste e sul web. Su «doppiozero.com» coordina la redazione Teatro. Molti sono i suoi contributi dedicati a spettacoli fuori dai luoghi deputati. In particolare, ha analizzato e narrato le scene contemporanee in libri come Lo sguardo che racconta. Un laboratorio di critica teatrale (Carocci, 2004), Teatro delle Ariette (Titivillus, 2017), Teatro del Pratello (Titivillus, 2019), nell’e-book Il teatro è indistruttibile (edizioni di doppiozero, 2021).Ha insegnato nei Conservatori, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, al Dams di Bologna. Con Giuliano Scabia ha partecipato al Gorilla Quadrumàno e ha scritto Dire, fare, baciare (La Casa Usher, 1981).
Fra i primi commenti usciti dopo la vittoria del Premio Ubu, un lungo e bell’articolo di Attilio Scarpellini su Doppiozero uscito stamani.
«Scabia, in fondo, era solo un poeta, come scrive Marino in una radura del suo libro: “cioè un uomo capace di rovesciare quello che ci danna tutti i giorni. Con le sue creazioni oppure con lunghe conversazioni che sembravano divaganti, con punte di assurdo, metteva a piedi all’aria ciò che sembrava reale, scoperchiava le menti, dilatava quelle prima ancora che il teatro, aprendo visioni. Faceva vedere oltre”. È che di vedere oltre si comincia a sentire una certa necessità».