IN CAMMINO CON GIULIANO
A CASTIGLIONCELLO

Guida breve alla mostra Il Poeta d’oro

 

capitolo2-2

 

 

All’ingresso della mostra e lungo le scale

All’ingresso del Castello Pasquini si incontrano Marco Cavallo, simbolo della liberazione dai manicomi, e il Gran Teatro dei Burattini di Sissa Lungo le scale incontriamo l’Ippogrifo di Ferrara e vari cantastorie che narrano l’impegno fantastico di Giuliano Scabia e il suo forte legame con le tradizioni popolari.

Alla fine di due rampe di scale, al secondo piano di Castello Pasquini, inizia la mostra Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia.

 

Ascolta l’audioguida del Vestibolo:

 

 

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Il poeta albero “Una signora impressionante / la poesia”

 

La prima sala è segnata dall’Albero dei Poeti, fiorito di poesie. Perché Scabia è stato, per tutta la vita, prima di tutto un poeta, attento a decifrare le “lingue” e i fermenti del nostro tempo.

Intorno all’Albero si racconta, con immagini e manifesti, la sua formazione, il suo impegno sociale e artistico tra Padova, Venezia e Milano, con la collaborazione a mostre come Genova porto della fotografa Lisetta Carmi e la scrittura dei testi di Diario italiano e La fabbrica illuminata di Luigi Nono. Con un viaggio nella sua idea di Teatro Vagante.

 

Ascolta l’audioguida de Il Poeta albero:

 

 

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La dilatazione del teatro e il teatro nello spazio degli scontri

 

Tra il 1965 e il 1973 Scabia fa esplodere la scena teatrale, dilatandola fino a trasformarla in creazione collettiva con i bambini, nei quartieri metropolitani, in paesini, campagne, zone industriali.

È uno dei “padri” dell’«animazione teatrale», anche se alla fine degli anni Settanta prenderà le distanze dagli esiti più scontati di quel movimento.

Nella seconda sala, con manifesti, fotografie, disegni, si raccontano spettacoli storici come Zip, pièce censurate come Interventi per la visita alla prova dell’Isola purpurea di Michail Bulgakov al Piccolo di Milano o Scontri generali, testi immaginosi come Commedia armoniosa del Cielo e dell’Inferno e Fantastica visione.

 

Ascolta l’audioguida de La dilatazione del teatro:

 

 

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Il Paradiso terrestre di Marco Cavallo
e altre apparizioni 

 

Nella terza sala si ricostruisce il Laboratorio P, realizzato nel 1973 presso l’Ospedale psichiatrico di Trieste diretto da Franco Basaglia, un primo esperimento di teatro nei luoghi dell’esclusione psichiatrica. È lo spazio libero dove fu inventato, con malati, medici, infermieri, Marco Cavallo, gigante azzurro emblema della necessità di liberazione.

Si ripercorrono anche altri momenti dell’impegno di Scabia al fianco della psichiatria democratica, con il Drago i Montelupo, nato nell’Ospedale psichiatrico giudiziario del centro toscano, e l’Ippogrifo di Ferrara.

 

Ascolta l’audioguida de Il Paradiso terreste:

 

 

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Il Gorilla Quadrumàno e la ricerca della “Vera storia”

 

La quarta sala racconta del lavoro di Scabia con gli studenti dell’Università di Bologna- Giuliano inscena Il Gorilla Quadrumàno e Il brigante Musolino, testi che in passato i contadini recitavano nelle stalle. Con queste commedie, con fantocci giganti, cantastorie, burattini e musiche inizia un viaggio nell’immaginario e nell’organizzazione culturale di base che dall’Appennino reggiano e dal territorio industriale di Porto Marghera arriverà fino al Festival del Teatro di Nancy in Francia.

In questa ricerca della «vera storia» il favolistico e il comico entrano nel teatro di Scabia, fino a quel momento orientato a cercare il senso di un diverso impegno politico.

 

Ascolta l’audioguida de Il Gorilla Quadrumàno:

 

 

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La città immaginata, il bosco, gli animali, il Diavolo
e il suo Angelo

 

Dal soffitto della quinta sala pendono mongolfiere di carta, per ricordare una delle aeree azioni create con gli studenti nella Bologna appena sconvolta dagli scontri del Settantasette. E si raccontano altre avventure di trent’anni di insegnamento al Dams.

Su una pedana si vedono i costumi del Diavolo e il suo Angelo, uno spettacolo con cui Scabia dal 1979 a metà degli anni Novanta ha girato città e campagne, interrogandosi sul male e il bene oggi. E si documentano le sue azioni nella natura, il suo «teatro con bosco e animali», le camminate teatrali, realizzate anche a Castiglioncello.

 

Ascolta l’l’audioguida de La città immaginaria:

 

 

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L’eterno andare, Nane Oca e il ritorno di Orfeo

Nella sesta sala si racconta l’opera narrativa del Poeta d’oro. L’eterno andare, il primo ciclo, è la storia romanzata della sua famiglia lungo un secolo, con un diavolo e un angelo “borghesizzati”, con domande sulla memoria e su come vincere la morte.

L’epopea di Nane Oca, ambientata nel Pavano antico, esplora radici popolari con ironia favolistica e con immaginazione capace di radiografare i nostri tempi di smemoratezza e globalizzazione.

E poi, ancora, la poesia: con i suoi alberi dei poeti amati, con i suoi versi, condivisi, sempre con la sua voce, come pure i romanzi, da affascinante affabulatore.

 

Ascolta l’audioguida de L’eterno andare:

 

 

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La sala dei video

 

In una vasta sala del secondo piano si può assistere a una proiezione continua di video che documentano le diverse attività di Scabia, dalla didattica sempre pratica e partecipata all’università, ad azioni e spettacoli e alle creazioni video originali.

 

Ascolta l’audioguida de La sala dei video:

 

 

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Le tre sale al primo piano

Tre sale al primo piano del Castello Pasquini portano più dentro le suggestioni, le magie di Giuliano Scabia.

La prima è la sala dell’Opera della notte, notturno tragitto di poesia.

La seconda è dedicata a Castiglioncello, con i materiali di vari interventi e soprattutto con costumi e bozzetti della Commedia della fine del mondo, storia di dinosauri sull’orlo della catastrofe, recitata al Festival Inequilibrio del 2019.

La terza sala è sulle scritture aperte sul mondo, con l’esposizione dei suoi libri e una visione fotografica avvolgente del suo archivio e del suo laboratorio, fucine dei materiali messi in esposizione e della sua creazione, documentata esaurientemente negli apparati del libro-catalogo della mostra Il Poeta d’oro (La casa Usher).

 

Ascolta l’audioguida de L’archivio del teatro mentale:

 

 

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