Data di pubblicazione: 2011
ISBN: 9788895065717 Formato: 160 x 240 pagine: 240 Prezzo: 22.00 euro |
Oggi, del teatroL’ultimo atto Vsevolod Emil’evic Mejerchol’d |
Vsevolod Mejerchol’d viene arrestato nel giugno del 1939. Processato, torturato, viene fucilato il 2 febbraio 1940.
Questo libro riunisce documenti, in parte inediti anche in Russia, degli ultimi quattro anni della sua vita: sono raccolti i discorsi stenografati degli anni 1936-1939, il dibattito inerente alla chiusura del suo teatro nel 1937, alcuni atti del processo (interrogatori, autoconfessione), le lettere dal carcere ai politici. Il regista, in una serie di discorsi, in pubblici dibattiti, in riunioni politiche, assemblee di lavoratori dello spettacolo, congressi di uomini di teatro, difende le proprie scelte, spiega i principi ispiratori della propria attività registica, afferma coraggiosamente la propria coerenza di uomo di partito e insieme di uomo di teatro, la propria fedeltà alla grande utopia della Rivoluzione bolscevica. Sempre più emarginato, reagisce ammettendo i propri errori, chiedendo con disarmante ingenuità di poter continuare il proprio lavoro nella direzione richiesta dal partito. L’arresto e la fucilazione concludono una della pagine più tragiche della vita artistica di quegli anni. Vsevolod Mejerchol’d (1874-1940) fa il suo esordio come attore nel Teatro d’Arte di Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko. Passa presto alla regia, che svolge in piccoli teatri di provincia, fino a quando Stanislaskij lo chiama a collaborare al primo tentativo (fallito) di Studio nel 1905. Dal 1908 diviene regista stabile dei teatri imperiali di Pietroburgo. La sua vicenda politica e artistica è emblematica: nel 1917 aderisce con entusiasmo alla Rivoluzione, schierandosi dalla parte dei bolscevichi e aprendo una nuova fase del suo lavoro, apertamente politico. Realizza spettacoli come La cimice, Il revisore, Che disgrazia l’ingegno!, a tutt’oggi pietre miliari della storia della regia del Novecento. Costituisce un proprio teatro e un laboratorio di regia, ma i suoi nuovi spettacoli, a partire dal 1935, sono sistematicamente boicottati dalla censura. Nel 1938 il suo teatro viene definitivamente chiuso. Fausto Malcovati, curatore di questa raccolta di documenti, è docente di Letteratura Russa. Si è occupato di prosatori russi della seconda metà dell’Ottocento (Dostoevskij, Tolstoj, Turgenev, Gončarov), di poeti simbolisti (Vjačeslav Ivanov, Aleksandr Blok, Andrej Belyj). Ha dedicato saggi e monografie ai principali esponenti del teatro russo del Novecento: Stanislavskij, Mejerchol’d, Vachtangov.
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